Nel 2022 il Consiglio dell’Unione Europea ha chiesto alla Commissione Europea di analizzare lo stato del mercato postale europeo e di proporre uno studio prospettico per valutare come affrontare le trasformazioni che stanno modificando in profondità il settore.
Il risultato è una ricerca strutturata e articolata che guarda al 2040 con l’obiettivo di:
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anticipare le tendenze che condizioneranno il mercato postale nei prossimi decenni,
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evidenziare le criticità sistemiche (costi, concorrenza, sostenibilità, accessibilità),
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mappare strumenti normativi e soluzioni politiche per mantenere efficiente, equo e competitivo il servizio universale.
Per chi, come Directa, lavora ogni giorno sul campo con enti pubblici, utility e professionisti, questo studio è un riferimento importante per orientare le scelte di medio-lungo termine.
I dati di partenza: cosa ci aspetta entro il 2040
Il quadro delineato dallo studio evidenzia alcune tendenze strutturali comuni a tutti gli scenari ipotizzati:
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un calo costante e marcato della posta tradizionale, che potrebbe ridursi del 55–80% entro il 2040;
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una crescita consistente dei volumi di pacchi, trainata dall’e-commerce (+130% a livello domestico);
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un aumento dei costi unitari per la consegna della posta, con conseguente innalzamento dei prezzi (stimati oltre il +400% per lettere prioritarie);
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una difficoltà crescente nel garantire la sostenibilità economica del Servizio Universale, soprattutto nelle aree a bassa densità.
Queste dinamiche modificano la struttura del mercato e mettono in discussione la capacità del settore postale di rispondere in modo equo ai bisogni dei cittadini, in particolare delle categorie vulnerabili (utenti in aree remote, persone con disabilità o con basse competenze digitali).
Le criticità da affrontare
Lo studio ha individuato una serie di fallimenti di mercato e disallineamenti che, se non affrontati, potrebbero compromettere il ruolo pubblico del servizio postale: anzitutto gli squilibri territoriali e digitali tra utenti con accesso a servizi avanzati e chi ne è escluso. Sono quindi state considerate le aree di erosione della concorrenza a causa della concentrazione del mercato e dell’ingresso delle piattaforme e-commerce nei segmenti logistici. Questo ha comportato una evidente perdita di qualità del lavoro con l’aumento di contratti precari e peggioramento delle condizioni nel settore, che fatica a trovare soluzione anche a causa della difficoltà di adattamento del quadro normativo, ancora legato a parametri stabiliti nel 1997 (Direttiva 97/67/CE), non più adeguati al contesto digitale e ambientale attuale.
Il quadro complessivo che ne risulta è di una generale insostenibilità finanziaria del Servizio Postale, sempre più difficile da mantenere a fronte della caduta dei volumi e dell’aumento dei costi fissi.
Le proposte della Commissione: come affrontare il cambiamento
a Commissione Europea suggerisce un mix di strumenti normativi, economici e organizzativi, con l’obiettivo di affrontare queste sfide:
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Riformare la Direttiva postale per consentire maggiore flessibilità agli Stati membri, ad esempio:
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ridurre la frequenza di consegna della posta cartacea;
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autorizzare modalità di recapito alternative (punti di raccolta, locker);
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prevedere deroghe mirate per mantenere il servizio in territori a bassa densità.
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Rivedere la definizione di utente vulnerabile, aggiornandola alla luce delle nuove disuguaglianze digitali, sociali e territoriali, e inserendo obblighi specifici a tutela di queste categorie.
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Introdurre nuovi meccanismi di finanziamento del servizio universale, ad esempio:
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contributi pubblici per funzioni sociali aggiuntive (es. consegna assistita, servizi fiduciari),
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incentivi per la sostenibilità ambientale del recapito,
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strumenti per la compensazione dei costi netti del servizio postale.
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Garantire un mercato equo tra operatori postali e nuovi player digitali:
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rafforzare i poteri delle autorità di regolazione nazionali,
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imporre standard di interoperabilità,
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estendere alcune regole del settore postale ai servizi logistici delle piattaforme e-commerce.
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Supportare il lavoro nel settore, con investimenti in formazione, digitalizzazione e transizione green delle competenze.
Uno scenario utile per chi progetta servizi postali oggi
Lo studio propone anche un modello previsionale quantitativo, utile per stimare l’impatto delle policy. Ad esempio, una riduzione del 10% nella frequenza di consegna della posta può abbattere i costi unitari fino al 6%, ma con effetti potenzialmente negativi sull’occupazione. Al contrario, l’aumento della consegna off-premises (locker, punti ritiro) può ottimizzare costi senza sacrificare qualità.
Per gli operatori postali come Directa, che offrono sia servizi di recapito tracciato sia servizi digitali integrati (pagamenti, identità, notifiche, sportelli), questo studio rappresenta un’opportunità di allineamento strategico poiché il documento della Commissione, oltre a fotografare la crisi del modello tradizionale, propone una trasformazione del servizio postale in infrastruttura civica digitale, capace di colmare divari digitali e territoriali, sostenere la transizione ecologica ed offrire nuovi servizi (dalla certificazione alla fiscalità, dalla logistica pubblica al supporto all’identità digitale).
Una visione che trova piena corrispondenza nel lavoro svolgiamo ogni giorno a fianco dei nostri clienti: Comuni, aziende di servizio pubblico, biller, professionisti e cittadini.
La conclusione è chiara: per restare rilevante, il settore postale deve cambiare ma, se guidato con competenza e visione, può diventare uno dei cardini della nuova infrastruttura pubblica europea.
Directa è pronta a fare la sua parte. Con strumenti concreti, con esperienza e con un’idea chiara del futuro.